Ombre della malavita sui rifiuti in Emilia-Romagna

Nelle inchieste condotte nei primi sei mesi del 2019 emerge sempre più chiaramente l’infiltrazione della ‘ndrangheta nel tessuto produttivo del nord Italia, Lombardia su tutte.

L’attività corruttiva – spiega in un esaustivo articolo di Raffaella Calandra su il “Sole 24ore” – si dispiega soprattutto nei settori del ciclo del cemento, del movimento terra e in quello dei rifiuti.

In Emilia-Romagna le infrazioni nel ciclo del cemento (elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto, 2017) sono state 123, il 3,1% di quelle nazionali.

Secondo CROSS (Osservatorio sulla criminalità organizzata) gli indici di presenza mafiosa in Emilia-Romagna sono rappresentabili in questa cartina, con in azzurro (percentuale più alta) marrone scuro e marrone chiaro (percentuale meno alta) le province colonizzate da sistemi mafiosi.

E nelle fasi di spostamento del terreno – spiega il “Sole 24 Ore” – si inserisce anche l’ allettante possibilità di trasportare e smaltire rifiuti, pericolosi e non.

I numerosi incendi verificatisi nel 2019 ai danni di depositi rifiuti (il 45% dei casi è avvenuto al Nord) testimoniano secondo gli inquirenti quanto lo smaltimento dei rifiuti sia diventato business primario per la ‘ndrangheta.

2019-05-10T06:24:09+00:00